prima pagina pagina precedente salva il testo


Domande sul Parco
di Giacomo Correale


Ho letto la relazione illustrativa dell'assessore Mosca sull'attività svolta nel periodo giugno 2002-giugno 2003 relativamente  al Parco e alla Villa Reale.

Mi sembra apprezzabile ciò che è stato fatto ed è in corso in tre direzioni: la conclusione degli interventi programmati, e rimasti incompiuti,  per la riqualificazione ambientale e il restauro architettonico; la ridefinizione dei rapporti contrattuali con gli affittuari, per orientarli maggiormente alla valorizzazione del Parco e degli immobili nell'interesse pubblico; la sensibilizzazione del pubblico e la sorveglianza.
 
Nulla si dice però dell'impegno principale del programma del sindaco Faglia, quello della "costituzione di una società a prevalente capitale pubblico, con una dirigenza qualificata dal punto di vista tecnico e culturale, per la gestione e la valorizzazione unitaria del patrimonio costituito dalla Villa, dai Giardini e dal Parco".  Da tempo l'esigenza di una gestione unitaria è avvertita da tutte le persone ragionevoli, come condizione imprescindibile per superare la frammentazione degli interventi,    assicurare alla gestione del  monumento prestigio, forza, capacità operativa e risorse finanziarie adeguate e continuative,   sottrarre Villa e Parco a dispute  pretestuose e defatiganti (come nel caso della dovuta demolizione delle sopraelevate), e soprattutto a più che probabili colpi di mano da parte di interessi privati "colonialisti".
 
Si dibatte molto, di questi tempi, di fondazioni museali.  Non so se sarebbe applicabile alla Villa e al Parco di Monza il DL 368/1998 approvato dal precedente governo per iniziativa di Veltroni,  che l'attuale governo (ministro Urbani) ha reso operante con il DM 27 novembre 2001. Queste norme presentano dei pro e dei contro. Personalmente sono contrario all'ingresso di privati nelle fondazioni, e temo la politicizzazione (leggi lottizzazione) di queste ultime. I privati debbono fare i mecenati e basta.  I politici, qui veramente,dovrebbero fare  passi indietro rispetto agli esperti, svolgendo il ruolo di  supremi tutori dell'interesse pubblico. Ma che la gestione dei beni da valorizzare, musei o altri beni (la regione Campania vorrebbe affidare a una fondazione tutto il complesso archeologioco di Pompei) debba essere  autonoma, efficiente e finanziariamente prospera (in questo senso "privatistica"), ferme restando le finalità culturali , scientifiche, paesaggistiche,  naturalistiche, mi sembra indiscutibile.
 
Tutto ciò non meriterebbe un dibattito trasparente e un impegno prioritario con riferimento alla Villa e al Parco di Monza? Si è cambiato programma? Si intende continuare con la prassi della precedente amministrazione, che agiva nell'ombra per informare la gente a cose fatte? O più semplicemente sono io solo, per mia colpa, a non essere informato?

Giacomo Correale


in su pagina precedente

  30 giugno 2003